Giornata mondiale della Biodiversità
La Giornata mondiale della Biodiversità ricorda la convenzione firmata a Nairobi, in Kenya, nel 1992 dell’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite(UNGA).
Questa giornata è stata istituita dalla stessa organizzazione nel 2000 fissando come giornata celebrativa il 22 maggio.
L’obbiettivo del tutto nobile di questa giornata è quello di ricordare la straordinaria importanza nella salvaguardia di tutte le specie viventi sulla terra; in quanto ognuno svolge un ruolo essenziale nell’ecosistema.
L’importanza della diversità biologica
La diversità biologica è spesso intesa in termini di ampia varietà di piante, animali e microrganismi; include anche differenze genetiche nella stessa specie, la varietà di ecosistemi, che ospitano molteplici tipi di interazioni tra i loro membri (umani, piante, animali).
La perdita di biodiversità minaccia tutti, compresa la nostra salute. È stato dimostrato che la perdita di biodiversità potrebbe espandere le zoonosi – malattie trasmesse dagli animali all’uomo – mentre, d’altra parte, se manteniamo intatta la biodiversità, offre ottimi strumenti per combattere pandemie come quelle causate dai coronavirus.
Data l’importanza dell’intervento umano al fine di garantire la biodiversità il tema del 2021 è “Siamo parte della soluzione”.
Di certo alle grandi istituzione va l’arduo compito di attuare quelle strategie politiche e legislative al fine di tutelare la biodiversità; ma questo deve essere accompagnato anche alla variazione dei nostri atteggiamenti quotidiani nei confronti dell’ecosistema.
Cosa posso fare io?
Sono molte le cose che possono aiutare l’ecosistema e garantire la biodiversità come:
- l’utilizzo di mezzi di trasporto eco-friendly;
- l’utilizzo di prodotti non confezionati come prodotti alla spina o sfusi;
- l’acquisto per quanto è possibile di alimenti a “Km 0”:
- l’utilizzo di capi d’abbigliamento e/o di oggetti certificati UNI EN ISO 14024:2018.
Le fonti da energia rinnovabile forniscono un grande contributo nel garantire la biodiversità; questo concetto ribadito dall’UE nel Quadro 2030 che ha stabilito:
il 2030 anno utile entro il quale i paesi membri devono portare ad almeno il 32% la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
La strada è lunga ma insieme possiamo farcela per garantire la diversità biologica a noi ed ai nostri figli.
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