L’indipendenza energetica: un traguardo auspicato da molti, tanto da far crescere l’interessamento per le comunità energetiche con utenti attivi, i prosumer. Ma nelle rinnovabili cosa sono le comunità energetiche?
Qual è l’obiettivo? Migliorare i benefici che derivano da questo approccio condiviso. Un’opportunità, dunque, per tanti che possono usufruire delle soluzioni di generazione distribuita e di gestione intelligente dei flussi energetici.
Le comunità energetiche rappresentano, quindi, uno dei principali elementi che costituiscono le smart grid, sia per quanto riguarda le applicazioni tipiche che connesse alla rete pubblica, sia nei casi off grid, ossia in assenza di distribuzione di energia elettrica.
Come si distinguono le comunità energetiche
Rispetto al sistema elettrico le comunità energetiche possono distinte così:
- Off-grid: reti isolate, non connesse alla rete elettrica pubblica.
- On-grid “isolabili”: reti completamente interconnesse alla Rete elettrica pubblica. Sono in grado di scambiare, in modo bidirezionale, l’energia elettrica e di auto-sostenersi per un certo arco di tempo nel caso non ci sia disponibilità nella Rete.
- On-grid “asincrone”: reti connesse alla rete elettrica pubblica, che possono esclusivamente prelevare energia dalla Rete in caso di necessità, ma non possono fornirla. In particolare, si possono individuare utenze sia in ambito residenziale, come i condomini e i complessi residenziali in genere, sia in ambito terziario, quali i centri commerciali/logistici e gli ospedali.
Europa: l’energia green condivisa si fa realtà
Per il 2050 quasi la metà di tutte le abitazioni europee potrebbero essere coinvolte nella produzione di energia rinnovabile e circa il 37% di questa arrivare dalla partecipazione collettiva all’interno di una comunità energetica.

Comunità energetiche
Nelle comunità energetiche i cittadini possiedono e partecipano all’energia rinnovabile o a progetti di efficienza energetica. Sono quindi utenti attivi, indispensabili per l’autoconsumo collettivo. Per quella transizione energetica verso l’Europa sempre più green.
Il mercato energetico europeo non sta solo vivendo una transizione significativa da un sistema basato sulla energia fossile e nucleare verso uno che premia l’energia rinnovabile, efficiente e sostenibile. Si sta anche trasformando da mercato centralizzato, dominato da grandi impianti, a uno distribuito con milioni di cittadini attivi sul fronte dell’energia.
L’autoconsumo collettivo in Italia
Dei passi in avanti si stanno facendo, ma al momento le normative in Italia non consentono una piena autonomia del prosumer e dei modelli connessi.
Secondo la legislazione vigente, infatti, al momento non è possibile l’autoconsumo collettivo: in un condominio, ad esempio, non è possibile ripartire l’elettricità prodotta da un impianto fotovoltaico per coprire i consumi dei singoli appartamenti. Si può, infatti, utilizzarla per le utenze comuni come ascensore, luci delle parti condivise ecc. Questa limitazione vale anche per il settore terziario e per quello industriale.
Si tratta di una barriera normativa pesante ma destinata a essere superata perché in contrasto con la linea politica dell’Unione Europea che ha indicato come gli Stati Membri debbano avviare politiche per promuovere e favorire l’autoconsumo e la partecipazione dei consumatori.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!