Prosumer, una parola che si sta diffondendo sempre più, specie nel settore delle rinnovabili. Ma, nell’ambito del fotovoltaico, chi è il prosumer energetico e come cambia, con questa nuova figura, il modello di distribuzione?
Partiamo da un dato importante: è in atto una rivoluzione energetica. A portarla avanti il prosumer. Il termine è formato dall’unione delle parole inglesi producer (produttore) e consumer (consumatore).
☀️ Chi è il prosumer energetico?
Chi è il prosumer energetico?
Il prosumer è, quindi, il produttore e consumatore evoluto di energia; l’utente che, conscio delle sue potenzialità e degli strumenti a disposizione, vuole, pertanto, svicolarsi dal ruolo passivo.

Il prosumer energetico
Come? Assumendo un ruolo attivo in tutte le fasi della produzione, distribuzione e del consumo dell’energia generata dagli impianti da fonti rinnovabili.
Il prosumer ha, infatti, investito nelle rinnovabili. Quindi, con il suo impianto:
- produce da sé energia pulita;
- consuma quella autoprodotta;
- immette la rimanente nella Rete.
Ma ancor di più, tra i prosumer c’è l’intento di soddisfare le proprie esigenze e superare il vecchio modello centralizzato. In che modo? Condividendo, appunto, l’energia secondo accordi presi tra i diversi prosumer. Senza, quindi, passare attraverso la Rete o usandola in modo marginale.
Il prosumer fotovoltaico-energetico
Gli impianti fotovoltaici e quelli da fonti rinnovabili hanno tanti vantaggi. Benefici sia per la tutela ambientale che per ridurre i costi in bolletta e ottenere, pertanto, concreti ricavi. Il prosumer del fotovoltaico, quindi, consuma l’elettricità prodotta dal suo sistema.
In questo percorso verso l’indipendenza energetica un passo importante è, quindi, costituito dagli impianti che favoriscono una buona percentuale di autoconsumo. Tuttavia, se a questo sistema si abbinano le batterie (storage o fotovoltaico con accumulo) l’autoconsumo può, infatti, raggiungere percentuali ben più alte. In media fino al 75%.
Con tutto il comfort garantito dall’autoconsumo, questa nuova figura, pertanto, diventa attiva e non più passiva. Inoltre, si profilano possibili scenari – alcuni già reali – che prevedono la vendita diretta dell’elettricità tra prosumer, utenti attivi interconnessi in modo “responsabile” e “intelligente” (come è il caso delle smart grid).
Consumo collettivo fotovoltaico

Prosumer: verso l’indipendenza energetica
Un’ipotesi, questa, sulla quale gli organi competenti, come l’Unione Europea, stanno, infatti, ragionando. Perché? Per dar la possibilità di realizzare comunità energetiche aggregate. È sempre più crescente, infatti, l’idea che il sistema elettrico del futuro si reggerà proprio su questa connessione di prosumer.
Questa nuova figura ha, inoltre, il potere di dare una svolta al mercato. Per le aziende il prosumer, quindi, non è un semplice cliente, ma un prezioso alleato.
Non solo: l’energia elettrica che usa il prosumer è già energia digitale, ossia monitorata, ottimizzata e capace di alimentare la sua casa intelligente. La smart home che coniuga minori sprechi e, dunque, massimo benessere.
Un nuovo modello di distribuzione energetico
Il futuro apre a nuovi orizzonti, a un nuovo modello distribuito che vede in prima linea l’utente attivo, il prosumer energetico.
Il vecchio e tradizionale modello centralizzato prevede una centrale elettrica che fornisce energia alle case e alle imprese attraverso la Rete.

Prosumer: come cambia il modello
Con il nuovo modello distribuito, invece, ognuno ha il ruolo di produttore, senza la gerarchia tra le Società più grandi, potenti, rispetto agli utenti finali.
Se il consumo è un’attività molto spesso solitaria, la produzione distribuita ha un aspetto, per così dire, collettivo con un suo valore condiviso.
Infatti, in questo scenario non c’è più un solo consumatore passivo che cerca la migliore offerta per risparmiare in bolletta.
Esiste il prosumer, ossia l’utente attivo che è inserito in una comunità dinamica. Qual è il suo ruolo? Dare un concreto futuro alle energie rinnovabili, alle comunità energetiche, alle generazioni.
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