Il GSE, sul suo portale, ha comunicato le istanze e le scadenze per i titolari di impianti fotovoltaici con moduli non conformi o non certificati. Chi non invierà la domanda, con relativo formato, entro il 30 giugno 2020, perderà del tutto gli incentivi previsti dal Conto energia.
A chi è rivolto l’avviso del GSE? Ai proprietari di impianti da 1 a 3 chilowatt e superiore a 3 chilowatt, beneficiari del Conto energia. Ma come rimediare alle irregolarità riscontrate o comunicate preventivamente? Inviando, appunto, una specifica istanza al GSE.
Se l’istanza possiede i requisiti richiesti, il Gestore per i servizi energetici trasforma la revoca dell’incentivo in una decurtazione parziale della tariffa.
Tuttavia, se l’impianto non risponde alle norme in vigore, si potrà accedere, in ogni caso, alle tariffe incentivanti. In che modo? Con un’ulteriore decurtazione del 10% della tariffa incentivante a partire dalla data di decorrenza della convenzione.
Inoltre, la decurtazione del 10% si applica anche agli impianti ai quali è stata, in precedenza, applicata quella del 30%, come disposizioni all’epoca vigenti.
Perché rischiare di perdere incentivi statali concessi?
Prima di vedere nel dettaglio le istanze e le scadenze del GSE sulle irregolarità, occorre riflettere su un aspetto a cui se ne aggiungono altri. Pensiamo alle possibili conseguenze di un impianto con moduli non conformi o non certificati.
Perché incorrere nel rischio di perdere gli incentivi statali concessi? Installare un fotovoltaico significa investire nel modo giusto sia, ad esempio, per la qualità e la resa del proprio impianto, per il rispetto ambientale, che per tutelarsi da eventuali sanzioni del GSE.
Sì, perché se sul sistema da fonte rinnovabile sono stati installati moduli non conformi o non certificati, il GSE – lo ricordiamo – può far decadere l’incentivo prima concesso.
Il Conto energia
Molte persone hanno scelto di investire nel fotovoltaico per risparmiare, salvaguardare il pianeta, e per i benefici sperati. Come, ad esempio, il Conto energia, l’incentivo statale, entrato in vigore per la prima volta nel mese di dicembre 2005 e terminato il 6 luglio 2013.
Il Conto energia consente, infatti, di ricevere una remunerazione in denaro derivante dall’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico per un arco di 20 anni. Ed ecco perché bisogna, quindi, scongiurare il rischio di incappare in sanzioni del GSE.
Pertanto, è bene affidarsi sempre ad aziende serie che usano prodotti di alta qualità, certificati e conformi alle normative vigenti. Aziende specializzate nel settore e attente alle persone, che non perseguono scorciatoie di sorta e tutelano gli interessi di chi ha riposto fiducia in loro.
Tuttavia, se la faccenda rischia di essere compromessa, il GSE offre un’alternativa, una manovra correttiva. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Dai controlli GSE emergono irregolarità: moduli non conformi
Mettiamo caso che hai un impianto fotovoltaico superiore ai 3 chilowatt e sei beneficiario del Conto energia. Il GSE, però, ha riscontrato moduli non conformi o non certificati. Pertanto, ti ha sospeso gli incentivi.
Come fare? Per fortuna c’è una soluzione, un paracadute per te: il GSE ha, infatti, aggiornato le modalità per presentare le istanze di revisione incentivi.
Quindi, puoi presentare una domanda per ottenere una tariffa base, decurtata del 10%.
Come presentare l’istanza e qual è il format Modulo?
L’istanza deve essere inviata sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, secondo il format Modulo 1, previsto in questo caso dal GSE. Quando inviarla? Prendi nota: entro e non oltre il 30 giugno 2020.
Altra ipotesi: accertamento preventivo del titolare impianto
Altra ipotesi: hai un fotovoltaico superiore ai 3 chilowatt e sei beneficiario del Conto energia. Tuttavia, sul tuo fotovoltaico non c’è stata alcuna ispezione del GSE.
Hai dichiarato tu, preventivamente, che vi sono installati moduli non certificati o non conformi alla normativa di riferimento.
Che succede? Puoi presentare al GSE un’istanza per il riconoscimento della tariffa incentivante base, decurtata del 5%.
Come presentare l’istanza e qual è il format Modulo?
Come inoltrare la domanda? Sempre sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ma il format è il Modulo 3, sempre previsto dal GSE.
Anche in questo caso, ricorda: entro e non oltre il 30 giugno 2020.
Cosa comprovare al GSE?
In entrambi i casi, bisogna comprovare:
- di aver intrapreso le azioni consentite dalla legge nei confronti dei soggetti responsabili della non conformità dei moduli;
- la sostanziale ed effettiva rispondenza dei moduli installati ai requisiti tecnici e la loro perfetta funzionalità e sicurezza, secondo quanto indicato nell’Allegato 1.
Quando non si applica l’istanza di revisione incentivi?
L’istanza di revisione di incentivi non si applica qualora la condotta del proprietario, che ha determinato il provvedimento di decadenza del GSE, sia oggetto di procedimento e processo penale in corso o concluso con sentenza di condanna anche non definitiva.
Nuove decurtazioni
Infine, il GSE informa che le nuove decurtazioni delle tariffe incentivanti si applicano anche agli impianti per i quali sono state precedentemente riconosciute le decurtazioni previste dall’art. 57-quater della Legge 21 giugno 2017, n. 96.
Pertanto, chi ha presentato istanza per il riconoscimento della tariffa incentivante base, decurtata del 20% o del 10% – come comunicato dal GSE il 9 agosto 2017 – deve inviare, sempre entro il 30 giugno, l’istanza integrativa.
Come presentare l’istanza e qual è il Modulo format?
Come fare? Sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, rispettivamente secondo il format del Modulo 2 e del Modulo 2 BIS.
Hai dubbi sui moduli installati sul tuo impianto fotovoltaico? Non sai se sono conformi e/o certificati?
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