Come funziona un impianto fotovoltaico

Per comprendere come funziona un impianto fotovoltaico bisogna guardare in alto, a quei raggi del sole che scandiscono le nostre giornate. L’impianto fotovoltaico, infatti, assorbe l’energia dalla luce del sole e la converte in elettricità gratuita per le tante famiglie e aziende che hanno investito nel green.

Sì, perché l’energia solare è una soluzione rinnovabile al 100%. Sostenibile, economica e affidabile, “illumina” sempre più le scelte delle famiglie italiane d’investire nel fotovoltaico.

Il fotovoltaico: trend in crescita

L’innovazione tecnologica nel settore delle rinnovabili, i prezzi sempre più competitivi e le detrazioni statali sono tra i motivi che spingono a installare un impianto fotovoltaico. Un trend, questo, in crescita: così nella mappa dei bisogni, la tutela ambientale, il risparmio in bolletta e l’indipendenza economica si sono trasformati in benefici per molti italiani (oltre 800 mila gli impianti installati in Italia).

A livello mondiale, le previsioni per le rinnovabili sono rosee. L’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), nel suo report Renewables 2019, infatti prevede che, tra il 2019 e il 2024, la capacità delle rinnovabili si espanderà del 50%. Il fotovoltaico costituisce quasi il 60% della crescita prevista.

Come funziona un impianto fotovoltaico  

Dettaglio impianto fotovoltaico

L’impianto fotovoltaico, composto da pannelli e inverter, sfrutta l’energia solare per generare energia elettrica. I pannelli solari, costituiti per lo più da celle in silicio, convertono l’energia dei fotoni – le particelle di cui è composta la luce – in elettricità. Nel processo interviene poi l’inverter, un dispositivo elettrico, che converte la corrente elettrica in corrente alternata.

L’autoconsumo

Un impianto fotovoltaico, efficiente e tenuto in buone condizioni, produce molta energia, specie nelle ore più intense di sole. L’energia auto-prodotta viene usata per il fabbisogno della casa e dell’azienda: si tratta dell’autoconsumo, uno dei fattori chiave del fotovoltaico.

Chi sta investendo in questi sistemi, infatti, ha capito che installare i pannelli solari conviene se si consuma buona parte dell’energia auto-prodotta. Come? Usando l’energia prodotta dai pannelli solari senza doverla prelevare dalla Rete.

Pertanto, concentrando i consumi elettrici nelle fasce orarie in cui l’impianto produce energia, si possono avere concreti risparmi sulla bolletta elettrica.

L’energia immessa

La produzione di energia da impianto fotovoltaico è spesso superiore al reale fabbisogno della giornata di una famiglia e di un’azienda. Questa energia, però, non si disperde: infatti se non consumata o stoccata in batterie di accumulo, è immessa nella Rete elettrica.

Qual è, dunque, il vantaggio per chi possiede un impianto fotovoltaico? L’energia immessa è valorizzata con lo Scambio sul posto, un contributo finanziario corrisposto dal Gestore dei servizi energetici (Gse) al titolare dell’impianto.

Nel dettaglio, due sono i tipi di retribuzioni previste:

  • il contributo in “Conto Scambio” per l’energia immessa;
  • la “Liquidazione delle eccedenze”. L’eccedenza è un surplus di immissioni rispetto all’energia prelevata dalla Rete, pagata al prezzo di mercato (prezzi minimi garantiti).

L’energia prelevata e le batterie di accumulo

Fotovoltaico con accumulo

L’energia solare, per sua natura, è intermittente. Di notte, senza la luce del sole, i pannelli fotovoltaici non producono energia (delle variazioni potrebbero derivare anche quando il cielo è coperto e in inverno). Ma non c’è il rischio di rimanere al buio: l’impianto e la casa restano, infatti, allacciati alla Rete, prelevandone energia.

A riguardo, un’alternativa valida sta convincendo sempre più italiani: l’installazione di un sistema di accumulo, con batterie al litio. Questo sistema dà la possibilità di immagazzinare l’energia prodotta e usarla quando se ne ha bisogno. In questo modo, la produzione può essere continua e sopperire alle eventuali emergenze.

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